mercoledì 23 novembre 2011

Io pedalo da solo

Ho pedalato ascoltando il disco Beck Mutation   nelle cuffie a basso volume.
Non avevo mai notato quanto siano belli in autunno i prati che costeggiano la strada che faccio per andare a prendere il sentiero che porta in Panoramica.
Mentre si sale i meli e i peri sul ciglio della strada hanno già le foglie gialle e rosse, che contrastano con il celo azzurro e il verde dei prati. Ho visto una cornacchia posarsi a pochi metri da me e guardarmi come se fossi l'ultimo dei suoi problemi, ed in effetti lo sono... Beck suona nelle mie orecchie, sto bene e salgo senza spingere. Pedalo in piedi perchè ne ho voglia, ma non sento fatica, il cuore mi sembra regolare e non ho il fiatone. Ogni tanto è bello essere da soli, faccio il mio ritmo. Mi perdo nei mie pensieri, non devo parlare con nessuno, so di essere fortunato, perchè posso essere qua oggi, un pensiero va a chi non ha potuto esserci e a chi non ci sarà mai più...   
Noto particolari che non avevo mai visto, una radice con una forma buffa, uno scorcio sulle colline di Torino. Vorrei poter fotografare tutto e mostrarlo al mondo. Mi godo questa giornata di un'autunno che pare non voler mai finire. Nel bosco le foglie coprono tutto, le sento scrocchaire sotto le mie ruote, la traccia del sentiero si intravede appena. Passano senza problemi tutti gli strappi e mi ritrovo in cima. Ho voglia di perdermi e percorro sentieri nuovi. Non avere il cambio oggi è particolarmente piacevole, devo solo spingere sui pedali... Scorrono i km, a fine giro saranno quasi 65km. Nei boschi sono solo, ma sto bene, non me ne vogliano i miei amici e compagni di uscite, ma mi rendo conto che qualche volta ho proprio piacere ad uscire in solitaria. Si fa sempre più strada l'idea di provare a sfidare me stesso a pedalare per 24h e di farlo alla regina delle gare endurance, la 24 ore di Finale Ligure...
So già che il cammino per arrivarci sarà complicato ma so anche che sarà un'ottimo stimolo.

lunedì 24 ottobre 2011

Super Enduro Finale Ligure

La prova di Finale Ligure è la gara di SUPERENDURO che chiude un campionato nazionale che comincia a Marzo. Per via del periodo fine ottobre, è praticamente l'ultima gara dell'anno per gli appassionati di questa disciplina della mountainbike. Ed'è così che orde di francesi, inglesi,tedeschi, canadesi, americani e altri si riversano sulla costa ligure sfruttando gli ultimi colpi di un caldo autunno, Insomma un'evento internazionale in una location fantastica.
Nonostante tutto questo, quando ho cominciato a preparare la roba non avevo voglia di fare la gara. Poi, vuoi perchè la compagnia è sempre piacevole, vuoi perchè sono tirchio e mi ero già iscritto, venerdì mattina alle 8.40 ero bello tirato e agghindato da super-endurista, casco integrale e zainetto idrico, caricavo la bici sul carrello di Elicaride, il servizio navette (bikeshuttle per gli anglofoni) di Elisa Canepa.
Dopo avere letto i commenti negativi sul percorso di mtb-forum e sentendone parlare male persino da Riccardo ed Elisa che sono locals, pensavo di trovarmi di fronte a delle Prove Speciali insipide e noiose.
Invece già dalla prima discesa l'impressione è stata molto positiva.  Riccardo Negro, il tracciatore, Enrico Guala e Franco Monchiero hanno fatto un'ottimo lavoro, per la mia esperienza la miglior super enduro di sempre. Finalemente una gara con prove speciali tutte diverse tra di loro. Così dopo aver ripetuto due volte tutte e cinque le speciali, 50 km di discesa, tornavo in hotel bello felice e sereno.
Ma anche molto stanco, tanto da decidere di prendermi il sabato di riposo. Certo ma al sabato c'è il prologo, che qua a finale sa un po' di perdita di tempo, un giro dell'isolato, a cronometro, con tanto di casco integrale e ginocchiere, non divertente per chi corre e tanto meno spettacolare per chi guarda. Il tutto all'ora di cena...
Per la prima volta c'era quasi tutto lo SLOPEDOPE: il presidente Max, Cecco e Mamo a fare il tifo, Carlo ed Andrea Sabbia, Giovanni Gribaudo, Michael Bowden, Mauro Schiavo ed io a fare la gara.
Una volta partiti è stato un continuo pedalare, abbiamo parlato poco, ma si vedeva che eravamo tutti contenti, il percorso della gara di per se è uno splendido giro, ma farlo a ritmo serrato ha aggiunto un bricciolo di piacere.
Già dalla prima salita mi sono reso conto di essere in giornata, senza mai strafare, mi sono trovato ad avere una buona pedalata fluida in salita e potente in discesa, ma sopratutto ho mantenuto lucidità e serenità per tutte le quasi 6 ore che siamo stati in sella.
Salendo per i Ponti Romani, con già 3 Ps nelle gambe sembravamo alla sgambata domenicale, quando ci si stuzzica a vicenda per aumentare il ritmo, si pedalava secchi ma si scherzava anche.
Andrea ha dimostarto di essersi ripreso alla grande dall'infortunio alla spalla di Sauze D'Oulx.
Carlo ed io abbiamo pedalato anche i muri per arrivare alla partenza della PS 4.
Giovanni e Mauro non hanno mai preso una penalità per ritardi alla partenza delle PS, Mauro a dire il vero ha dimostrato di esser SLOPEDOPE ripartendo in ritardo al Controllo Orario. 
Purtoppo Miky ha pagato un'infortunio sul lavoro che l'ha messo KO dopo le prove di sabato e si è ritirato dopo il prologo. Peccato visto che come Giovanni è arrivato apposta da Londra per questa gara!
Ad ogni modo all'arrivo è stato tutto un complimentarsi per aver finito la gara più dura, di per se un'ottimo risulato, consolidato da 3 Slopedopers nei primi 100.
Un Paluso anche alle nostre grupies Anna, Alessandra, Balck-Betta, capeggiate da Olivia e al nostro mini-fans club Ludovica, Alex, Isabella Enrico e Gabriele. Grazie per il supporto!
Per i miei amici mountainbikers, quelli che so amano la bici come me un consiglio di cuore, il prossimo anno, non mancate!
La classifica Interna
Ambrogio Grillo 52°
Carlo Sabbia 87°
Andrea Sabbia 90°
Giovanni Gribaudo 238°
Schiavo Amauro 299°
iscritti 450...

qui c'è la traccia della gara fatta col mio garmin

ttp://connect.garmin.com/activity/123976021

qui invece le classifiche:
http://www.genovagare.it/2011/SuperenduroFinaleLigure11/index.html

Abbiamo saputo dell'incidente di Marco Simoncelli mentre salivamo alla 3° Ps. Credo di averlo metabolizzato solo sta mattina quando al tg dell 7 ho visto le immagini.

martedì 11 ottobre 2011

condividere

Oggi è una giornata splendida, neanche una nuvola, cielo azzurrissimo, 23 gradi al sole, insomma sarebbe stato un delitto non uscire in bici. Per cui alle 13 invece di mangiare mi sono cambiato al volo, ho preso la bici e mi sono incamminato verso Superga.
Mentre salivo dal Beria, un sentiero che da strada Cartman porta in Panoramica, ho realizzato che mi piace talmente tanto andare in bici che vorrei poterlo fare con tutti i miei amici, vorrei portarvi sui miei sentieri, farvi capire che bello è sentire il proprio fiatone, la sensazione di spingere e tirare con le gambe e far girare le ruote, guadagnare metro su metro di dislivello, il silenzio/suono del bosco, gli odori e la luce che questo autunno ci sta regalando.
Poi è cominciata la discesa del 600, sempre fantastica, mi siete tornati in mente voi, chissa se apprezzate la sensazione della bici che accellera quando la si pompa nelle buche, una curva fatta bene, la bici che sbanda ma si fa controllare, il rumore di ruota libera, il piacere di guidare su un così bel sentiero, che se lo sai interpretare bene ti regala un sacco di flow.
Arrivato al guado che purtroppo ne segna la fine, invece di proseguire verso casa o imboccato la salita e sono risalito fino a Pian Gambino, qua parte il 29, che se asciutto come l'ho trovato oggi, è veramente spettacolare, con i suoi tratti velocissimi e la parte finale che sembra una pumptrack...
E' proprio valsa la pene saltare il pranzo per farmi 90 minuti di ottima mountainbike...

anche qua avrei voluto foste con me...

lunedì 26 settembre 2011

SSIT 11

Venerdì prima della gara, mentre caricavo il furgone, non sapevo cosa aspettarmi dalla 7° edizione del Campionato Italinao Single Speed, meglio conosciuto come SSIT.
Avevo un misto di aspettativa agonistica e gogliardica, con un pizzico di curiosità per vedere da vicino questa comunità di ciclisti mono-marcia.
La location Saint Nicolas, sopra Aosta, è stata la prima sorpresa della "gita". Paesino incredibilmente "svizzero" con pascoli verdi come campi da golf e una vista incredibile sulla valle di Cogne e il ghiacciaio del Rutor.
IL PERCORSO
Montato il campo nomadi che ormai contraddistingue i superstiti del team Slope Dope, alle 18 indossavo casco e scarpette pronto a provare il percorso di gara.
Un crescendo di quello che mi piace trovare quando vado in bici. Pineta sali scendi con uno strappo veramente impegnativo, salite in strada poderale con la giusta pendenza, single track fantastici, pietre, terra e sponde.
Circa 18 km veramente intensi e belli.  Nelle 2 discese, dh1 e dh2, ho per l'ennesima volta apprezzato la mia bici monomarcia. Dicono che ci fosse un panorama mozzafiato, visto che si scendeva su pareti quasi verticali sulla valle, io ero troppo impegnato a godermi le linee per guardare i precipizi.
Non contenti dopo cena abbiamo montato le luci e ci siamo di nuovo messi in sella. Marco Yoda Nicoletti, organizzatore e ispiratore dell'evento, ci ha condotti su un single track veramente emozionante, un lungo traverso con un torrentino sulla destra e uno strapiondo sulla sinistra, nel silenzio della notte con le bici che non avendo il cambio non sferragliano, con una pendenza da non farci soffiare, ho goduto del silenzio e della magia del posto.
Purtroppo il sabato ha portato nuvole e e pioggia, peccato per gli accompagnatori perchè con tutti i tipi di pioggia c'era sempre qualcuno che pedalava...
Il rammarico del week end è stato non partecipare alla PIXIE CROSS, cosa che non mancherò di fare il prossima anno.
L'AMBIENTE
Vado in bici da una vita e frequento campi gara da quando avevo 14 anni, posso dire che l'ambiente del single speed è uno dei più "estetici" che abbia mai visto, diciamo che l'80% delle bici sono curatissime negli allestimenti, si sprecano serie sterzo Chris King e pezzettini da veri intenditori. Anche l'abbigliamento è molto curato, maglie Biciclista o comunque vintage quasi d'obbligo. Non nego che il primo pensiero è che sia un mondo di poser.  Poi pedalandoci assieme e parlando viene fuori che sono tutti mountainbiker da una vita, più che appassionati direi innamorati delle 2 ruote. Gente che fondalmentalmente pedala per il piacere di farlo, c'è una ragazza che è arrivata da Pavia in bici, una famiglia che ha portato il nonno in tenda per guardare i due figli e fare così la gara assieme marito e moglie. Un paio di ragazzi che sono venuti dalla Sicilia, altri dal belgio.
Domenica mattina diluviava e l'unico preoccupato era Yoda, l'organizzatore, tutti dicevano, sono solo due goccie partiamo lo stesso...
è stato un piacere condividere questi senteri spettacolari con loro.
LA GARA
Partenza particolare, i numeri da una parte, le bici da un'altra e i bikers da un'altra ancora, si corre tutti assieme fascette in mano, si recupera il proprio numero, poi la bici, si monta il tutto ed infine si parte.
Risultato: non si capisce più quanti ne hai davanti e dietro, ma tanto la posizione non conta!
Ausilia Vistarini ha vinto la sua 7° maglia tricolore (è la ragazza arrivata da Pavia in bici)
Erik detto Jhon Tomac con la bici prestata da Marco Yoda ha vinto la sua prima gara in single speed ma sopratutto è completamente impazzito per le bici senza marce...
Io sono partito troppo forte e ho pagato un po', mi sono poi ripreso da metà gara e credo di aver finito 4°, non che abbia molta importanza.
Ho in mente il momento esatto in cui ho finito di maledirmi perchè mi ero tirato troppo il collo in partenza e ho pensato, ma si è una festa è bello pedalare in mezzo a questa gente, ho cominciato a sorridere, l'ipod ha messo una bella canzone di  Beck, da li a poco la gamba ha ricominciato a spingere e piano piano ho riguadagnato posizioni. Poi c'è stata la discesa e li ho veramente dato il meglio di me...
All'arrivo tutti si complimentavano per le prestazion reciproche, per la prima volta da quando faccio gare ho respirato il vero FAIRPLAY.
Decisamente una delle esperienze agonistiche migliori della mia vita.
E un'altro bel week end di bici.








domenica 4 settembre 2011

Clavierissima

Sta mattina la pioggia ha aggiunto un po' di pepe alla mia impresa, una granfondo in single speed.
La Clavierissima a Claviere, 42 km e 1.500 metri di dislivello.
Saranno stati più di 15 anni che non facevo una gara di cross country, non mi ricordavo più cosa volesse dire partire tutti assieme, 3-400 persone, l'odore delle creme scalda muscoli, le bestemmie di qualcuno che invece di divertirsi si stressa. Impressionante la quantita di borracce sul percorso, nei primi 6-7 km ero continuamente stupito, poi ci ho fatto l'abitudine. Io ho bevuto una borraccia in 42 km... e ovviamente l'ho riportata a casa. Incomentabili quelli che mangiano barrette e bevono pozioni magiche da fialette di plastica e buttano tutto per terra, l'ho visto fare da gente che era con me, non da chi si stava giocando il mondiale...
Ad ogni modo, con il pettorale 521 sono partito dall'ultima griglia e dall'ultima fila. Credo di essere stato l'unico a fare la gara in singlespeed e di sicuro l'unico con i pantaloni larghi...
La pioggia non è stata male, si stava bene di temperatura, unica pecca, il fanghetto rallentava parecchio le ruote in salita, con un'effetto tipo colla.
Già dalla prima salita mi sono accorto di essere in giornata, la gamba girava bene e anche l'ipod ha scelto delle canzoni perfette per ogni momento, Stairway to Heaven dei Led Zeppelin, sulle ultime rampe della salita ai gondrands, con il cielo nuvoloso che si apriva, mi ha strappato un sorriso. Così come la versione dei Metallica di Last Caress dei Mysfits mi ha caricato sulla prima discesa.
Ho avuto un solo momento di sconforto, negli ultimi 3-400 metri di salita, una militare ripida, con fondo di sassi e terra che con il fango sembrava colla, sapere che erano gli utimi metri mi ha fatto desiderare di scendere e spingere a piedi, poi un'altro corridore, mi ha guardato, non riuscivamo a parlare dalla fatica, ha indicato il mio unico pignone e mi ha fatto il pollice, è stato come se mi avesse spinto, mi sono alzato in piedi e ho spinto ancora di più fino a scollinare. Da li solo discesa fino all'arrivo, single track all'inizio e poi piste da sci, da 60 km/h.
Devo dire che lì le 29 hanno fatto la differenza...
Dove ho dato veramente il meglio di me è stato sui singletrack, in salita o discesa che fossero, ho sorpassato un sacco di gente. Mi sono stupito pure io di quanto ne avessi nelle gambe negli strappi e nei rilanci.
6 mesi fa mi avessero detto che avrei fatto una granfondo, per giunta senza il cambio, sarei scoppiato a ridere...
Non so chi abbia vinto, so che ci ho messo 40 minuti più di lui, ho chiuso al 124°posto, per me è come se avessi vinto io...
anzi ho vinto io!

giovedì 18 agosto 2011

L'essenza

Si, mi è venuta la febbre a 29... Mi sono ammatito, sono in vacanza a Monginevro, c'è un bike park perfetto per la mia Intense, ho lo stagionale, eppure sto andando più a pedalare con la 29 single speed che a guidare con la Tracer. La ragione è semplice è il gioco nuovo e quindi ne ho più voglia.
Pedalare in solitaria con la singlespeed in montagna è meraviglioso, la mente galoppa dove la salita non tira, oppure si annulla sugli strappi più ripidi  per concentrarsi sullo "spingi-tira" delle gambe.
L'altro giorno ho fatto il giro del Lago dei 7 Colori con Federico di Mde, si sale fino al forte del Gondrands, su una militare senza troppi strappi in mezzo ai prati. Raggiunto il crinale lo si segue su un singletrack in "mangia e bevi" fino al famoso laghetto, poi da li si scende su uno dei sentieri più belli che io abbia mai fatto, fino a Claviere.
Era il primo giro in montagna per Federico e ce la siamo presi comoda, ci siamo goduti il giro.
In particolare nel pezzo che dai Fortini porta al lago, si sale e si scende, in un paesaggio che all'inizio sembra lunare e poi mi ricorda la pampa Patagonica.
Ed' è su questo singletrack che ho pensato per l'ennesima volta, quanto sia bello andare in bici, le ruote sulla terra, l'erba ai lati, il serpente del sentiero che si distende a perdita d'occhio. Più della discesa spettacolare, del salto perfetto, della salita impossibile o della gara importante, per me la cosa più bella della mountainbike è percorrere un single track con la sensazione del viaggio senza meta, del movimento senza scopo.
Ricordo quando sono risalito su una bici da pedalare dopo anni di dirt, oviamente avevo male al culo, il fiatone, il cuore a 200 battiti e continuavo a chiedermi chi diavolo me lo facesse fare di pedalare,  ma come ho imboccato il sentiero e sono entrato nel bosco, mi sono sentito a casa. 

domenica 14 agosto 2011

Enduro delle Nazioni

con l'enduro delle nazioni di Sauze sono cominciate le mie vacanze...
Sauze d'Oulx è la Superenduro più vicina a casa, quella che preparo meglio e quella dove vado peggio.
Conscio di questa cosa, ogni anno pieno di entusiasmo e speranze la vado a provare il week end prima e prendo il giorno prima della gara di ferie per poterla di nuovo provare.
Anche quest'anno però ho fatto cagare... In più ho anche bucato in gara... vabeh prima o poi mi rifarò!
Normalemente è anche la gara in cui tutto lo SLOPEDOPE si riunisce e si sfida. Sarà stata la data, Agosto invece che Luglio, i vari infortuni, crisi mistiche, gravidanze, ma quest'anno ci siamo trovati solo io e i due fratelli Sabbia, Carlo ed Andrea.
Purtroppo Andrea nella seconda Prova Speciale di sabato è caduto e si è rotto una spalla. Carlo si è fermato a soccorrerlo ed è comunque riuscito a finire tutto in tempo. Anzi è andato forte, finendo 78° assoluto e guadagnandosi l'accesso alla ULTRAMAUNTAIN dove è arrivato 12°. Almeno uno su tre  è tornato a casa soddisfatto!
Mi ripeto sempre che le gare sono una scusa per andare in bici, per vedere posti nuovi e per stare con gli amici, che la classifica non conta, che un 40° posto o un penultimo, se ti diverti, valgono uguale.
Lo dico, ma non sempre ci credo. A Sauze volevo entrare nella finale e basta. Per cui ho spinto troppo in gara, facendo un sacco di errori, ma sopratutto non mi sono goduto i 3 giorni di bici.
A pensarci oggi, in realtà sorrido al ricordo dei mille cambi gomme che Carlo ha fatto, della pasta che non cuoceva mai di Andrea, alla doccia sulla macchina rubata...al fango di domenica, ai nuovi amici che abbiamo conosciuto. Piccole cose che fanno di una vacanza una grande vacanze, ma che sul momento erano offuscati dal mio spirito di competizione.





giovedì 4 agosto 2011

Digger Camp

Lo scorso week end a sauze d'Oulx ho fatto un Digger Camp, 2 giorni di scuola per tirare fuori il meglio dalla propria bici...
Per una volta non scrivo nulla, ma incollo la mail che Mimmo, venuto apposta da Pistoia, mi ha mandato lunedì mattina.



Ciao Ambro,
siamo rientrati ieri sera a casa bene per l'ora di cena poco traffico. Ti voglio ringraziare per le due belle giornate di camp. Al di là della gente simpatica con cui ho girato e che è stato un piacere conoscere (come sempre quando si gira), ero venuto su pur sapendo che la trasferta era molto impegnativa per la lontananza del posto, sperando comunque di capirci qualcosa di come si guida e così è stato. Hai insegnato cose che non sapevo, anche come regolarmi un pò meglio sui salti, e ora posso dedicarmi a iniziare a imparare a guidare la bici veramente. Spero di ricordarmi tutto, forse non ti sembra ma le cose che hai spiegato erano proprio tantissime! ora mi metto a provare e riprovare, spero presto di riuscirci e così venire a fare altre lezioni da te (se posso ti prendo in parola per mandarti qualche video via via per dirmi come sto andando). Ti ringrazio davvero molto! Un grande abbraccio.
mimmo
 
Domani mattina all'alba si parte per il Trofeo delle Nazioni di SuperEnduro di nuovo a Sauze. 3 giorni di bici, amici e risate, condite dalla gara, 8 prove speciali, quasi 2.000 metri di salita...

lunedì 25 luglio 2011

racing or not

2 bici
2giorni di riding
una gara di xc
una giornata di free ride a sauze







venerdì 15 luglio 2011

ma cosa mi succede?

Sta mattina, quando alle 7 è "suonata" la mia sveglia umana, Enrico di 10 mesi, ero particolarermente felice, di vedere lui e di indossare pantaloncini con fondello e maglietta tecnica. Andare in bici prima di andare al lavoro è una figata.
Abbiamo fatto colazione assieme, poi lui è rimasto con la mamma e io sono sceso in garage, ho messo le mie scarpe con le tacchette, sistemato gli auricolari per la musica, messo in tasca il mio multi tool, preso casco, guanti e occhiali da sole, poi è arrrivato il momento di scegliere con che bici uscire, di solito se pedalo da solo uso la Mde e se sono in compagnia la Intense, beh stamattina sono uscito in single speed.
Destinazione colle della maddalena, salita "classica" circa 6 km per 600 metri di dislivello, asfalto e bosco.
Per arrivare alla partenza della salita ci sono circa 5 km di ciclabile lungo il fiume Po, prima riflessione sulle single speed, pedalare in piano con un 32X20 è frustrante, ti sorpassano anche le mamme in graziella con il seggiolino e figlio annesso. E' vero che loro sono in ritardo per l'asilo e ci danno dentro, ma tu sei vestito con la maglia di lycra e il casco e ti senti un cretino...
Vabbeh, finalmente arrivo in corso Fiume da qui inizia la salita, primo muro mi alzo in piedi, le gambe girano bene, pedalo tondo, spingo e tiro, inspiro e soffio, sto bene. Seconda riflession: col single speed in piano scaldi bene le gambe e rompi il fiato prima! La salita scorre via bene anche nel ripido, sono in cima in 40 minuti un'ottimo tempo per me!
Sotto di me la città, si vede il Po, la Mole Antoneliana, sullo sfondo le montagne, il panorama è sempre bello ed averlo raggiunto senza cambio lo rende meraviglioso e ho ancora tutta la giornata davanti a me.
Inizio la discesa, ieri notte ha piovuto c'è fango, la mia sngle speed l'ho montata con i rimasugli del garage, la forcella invece di lavorare flette in tutte le direzioni, i freni non è che sono proprio delle bombe e insieme alle gomme da xc per di più stagionate e gonfiate durissime mi fanno seriamente temere di fare qualche dritto nonostante la scarsa velocità, ho male alle mani, era dagli anni 90 che non mi succedeva in discesa... insomma non è stata una bella discesa.
Meno male che ora ho altri 4 km di ciclabile in cui farmi superare dalle grazielle...
E qua scatta la terza riflessione, io ho sempre giudicato i miei giri in bici in base alle discese, certo la compagnia ed i panorami contano, un pochino anche le salite, ma principalmente guardo alle discese, secondo questi parametri il giro di oggi avrebbe dovuto essere considerato una "cagata pazzesca", invece mi è piaciuto un sacco perchè mi sono conquistato la salita con la mia single speed.
Quindi mi sono chiesto, ma cosa mi sta succedendo? 

mercoledì 6 luglio 2011

Lemon

Di ritorno da un week end fantastico, ho di nuovo voglia di andare in giro a fare qualche gara di Superenduro.
L'anno scorso mi era passata, perchè andavamo a fare la gara, questo week end siamo andati in bici, complice il campionato Italiano di Superenduro a Limone Piemonte.
Vista l'importanza della gara, i 50 km di lunghezza, e le 7 ore di durata, i pochi (ma buoni) kilometri nelle gambe, l'aspettativa era di finire la gara e sperare di stare a metà classifica. Insomma per citare i miei nuovi amici Toscani, un week end all'insegna della Serenità...
Siamo Partiti io e Carlo, unici sopravvisuti del team Slope Dope, decimato da infortuni, depressioni, gravidanze e affini. Come al solito sui vari forum valanghe di commenti negativi sui percorsi, per cui è stato doppiamente piacevole scoprire che le 3 PS sono fantastiche.
Lunghe e varie, con tratti veloci (63 km/h in gara), toboga naturali, pietre e tutto quello che c'è di bello nei boschi, il tutto condito da un "flow" incredibile, hanno reso Limone Piemonte la mia tappa della Superenduro preferita.
Da veri weekend warrior, siamo arrivati venerdì mattina con il furgone-camper, letto, veranda, frigo, cucina  e copertoni in abbondanza, tutti da asciutto oviamente... giornata di sole incredibile, che ha contribuito a incrementare la nostra già considerevole abbronzatura da ciclisti.
Venerdì sole e gomme giuste ci hanno fatto divertire sui lunghissimi sentieri delle prove speciali, mentre al sabato una pioggia notturna ha portato una zampata d'autunno a Limone, ma con i nostri semi slick al posteriore ci siamo fatti la giornata di drift più mitica che io possa ricordare, sicuramente tra i più lenti a provare le ps, ma che traversi!Lavate le bici e noi stessi, eccoci al via del Prologo serale per le vie del paese, i veri lo provano a tutta almeno una volta, io l'ho guardato velocemente mentre cercavo del cibo...
Risultato 5 secondi da Carlo su 50" di speciale, e 125 assoluto... Ma tanto sereno 
Domenica mattina alla partenza non ho mai pensato al cronometro, ma solo a guidare e a godermi i sentieri, non capita tutti i week end di fare 2 discese da 15 minuta a tutta birra...
Anche durante le due dure salite la gamba girava bene, per cui classifica a parte sono stato felicissimo di tagliare il traguardo.
E quando ho visto che durante tutta la gara me la sono giocata con Carlo e che alla fine ho portato a casa un'ottimo 41° assoluto, beh sono andato a casa proprio felice e sereno...
Con il ricordo di una gara stupenda, organizzata benissimo, 3 giorni di risate, il cesso chimico, la pasta alle 5 del pomeriggio, le driftate...

martedì 28 giugno 2011

Il tempo passa

 
Mi è venuto in mente domenica sera, prima di svenire sul cuscino, mentre mi godevo mio figlio dormiente tra mia moglie e me nel lettone...
2 giorni di Montagna, famiglia, amici e oviamente bici...
Sabato rimpatriata con Carlo Sabbia e Fabio Rododendro, fatti 2 rapidi conti, erano circa 17-18 anni che non pedalavamo assieme, non che sia cambiato molto, loro freschi a chiacchierare, io dietro a soffrire per tenere il passo.
Abbiamo fatto un bel giro, da Monginevro al Lago dei 7 Colori e discesa su Claviere.
Forse una delle mie discese preferite, lunghissima e varia, su sentiero naturale, con un flow incredibile, meglio di un bike park!
Domenica invece, bikepark di Monginevro, e dopo quasi 10 anni di nuovo su una vera bici da discesa, la Intense 951 del mio capo Luca, l'ultima dh che ho guidato era una Intense M1, era il 2001.
Beh inutile dire che è tutto cambiato...
17 anni per ri-pedalare con gli amici dell'adolescenza, 10 per ri-guidare una bici da discesa, il tempo passa per davvero...

giovedì 16 giugno 2011

Testa e gambe

Me l'ha detto Yoda alla 24h di finale, quando mi ha sorpassato con la sua Niner da 29" Single-Speed.
Testa e gambe un bel mantra per quando si fatica in bici.
Ieri ho fatto la prima uscita con la mia Single-Speed, mi è piaciuto molto, ma non ho dovuto ricorrere al mantra di Yoda.
Di ieri la cosa che mi è piaciuta di più è stata uscire in bici con una bella compagnia di amici.
C'erano mia moglie Anna, di nuovo in sella dopo 2 anni, Carlo e la moglie Betta, che faceva il suo primo giro in bici.
Abbiamo trovato fango e radici bagnate, ottime condizioni per una neofita...
Ed infatti Betta al primo tratto in discesa ad inizio giro, ha fatto una brutta caduta, procurandosi una bella botta allo stinco, non credo che Betta conoscesse il mantra di Yoda, ma secondo me l'ha applicato alla lettera.
Ha stretto i denti e ha continuato il giro. Testa e gambe, vale anche nella vita, se cadi, testa e gambe ti rialzi e riparti.
Proprio una bella serata.


lunedì 13 giugno 2011

Lo stiamo perdendo...

"Eppure il lattaio, mi aveva detto qualcosa... ma non riesco a ricordare".
E' stato il mantra di tutta la settimana scorsa quando, tornando a casa sotto l'ennessimo temporale estivo guardavo la bici in garage e pensavo al Barella Invitational.
Mantra che mi sono trovato a ripetere domenica mattina alle 7.30 quando contromano rispetto ai surfisti diretti al mare, imboccavo l'autostrada da Viareggio a Carrara.
Un bel sole di giugno baciava la costa della Versilia, i surfisti e le numerose ragazze al loro seguito, io puntavo verso le nubi delle Alpi Apuane...dove ad attendermi, accogliermi e guidarmi c'erano i ragazzi dell HUTR e friends.
Partiti per il giro, ecco che il tantra torna nella mia mente, facendomi perdere la serenità...
Inizia la salita e il tantra continua e il cielo si incupisce, finalmente una pausa per attaccare la famosa via del Soldato, strada di bosco, con fondo sabbioso.
Stefano mi avverte, ci sono un paio di rampe bastarde, io abbasso lo sguardo sulla ruota e comincio spingere sui pedali, arriva il primo strappo, e sbaraam la ruota dietro perde grip, pedalata a vuoto e io mi illumino!
Il lattaio mi aveva detto di mettere una gomma artigliata dietro al posto del mio semislick!
La mente mi si sgombera di colpo e ritrovo la giusta serenità per partecipare al Barella Invitational!
Ma quanto durerà questa serenità?
Sicuramente tutti e 25 gli interminabili chilometri di salita fino a Campo Cecina.
La mia mente è serena, il celo è sempre più nero e io mi ritrovo con il gruppo di testa, dove a fatica tengo il passo di Yoda, che da buon single-speeder pedala un rapporto improponibile sempre in piedi e sempre chiaccherando amabilmente, mentre io fatico a pensare.
La visibilità diminuisce e ci troviamo ad essere fradici dall'umido che ci circonda.
Siamo arrivati! Ci aspetta un bel caminetto acceso e un panino crudo e fontina...
Intanto il gruppo si compatta e ci si prepara per la prima discesa... Il Pedofilo...
Pietre e radici il tutto condito dal 300% di umidità che le rendeva molto viscide, preso di nuovo atto che l'ammonimento del Lattaio era più che corretto, mi metto in modalità safe e decido di non spingere troppo...  faccio sfilare gran parte dei partecipanti al reality del Barella Invitational e parto tra gli ultimi.
Il geometra mi fa vedere che cadere non è così difficle ma si rialza subito. Intanto comincio a interpretare i segni della natura, a calcolare le driftate e a prendere confidenza, mi ritrovo secondo, preceduto da un local con santa cruz rossa e voglia di velocità.
Arriviamo alla fine del sentiero e siamo abbastanza sereni ma molto felici.
Ricompatatto il gruppo, percorriamo a ritroso un pezzo della Via del Soldato e ci prepariamo ad imboccare il Barattini.
Barella fa le presentazioni, io sono sereno e partiamo.
L'inizio pianeggiante invoglia alla serenità, poi aumenta un poco la pendenza e il ritmo di conseguenza, sono un po' meno sereno, molto molto felice.
Davanti ho Barella, preceduto dal local con la santa, Dietro rumori di bici in discesa, guidiamo bene, il sentiero è stupendo, passano i km, curve e controcurve, toboga da urlo!
Barella grida " fermiamoci ad aspettare gli altri!", non sono più sereno e grido "NO! andiamo!" e penso fanculo tutto andiamo!
L'attimo di esitazione ci è fatale, il local della santa diventa World Cup e ci stacca, Barella ed io alziamo ancora di più il ritmo, eccolo penso, lo vedo, lo posso raggiungere, lo voglio prendere.
Non c'è ombra di serenità in me.
"Dai Barella molla sti freni che lo stiamo perdendo!" grido "LO STIAMO PERDENDO!"...
Barella in Superman davanti a me, è un'attimo, l'impatto violento ma aggrazziato, il bosco lo accoglie, lo abbraccia, e ce lo riconsegna un po' più pallido ma abbastanza intero.
Avremmo dovuto fare ancora una salita per poi fare un'altra discesa, ma il giro è finito con la fine del Barattini.
Sono di nuovo sereno.
E' stata una giornata memorabile passata in ottima compagnia su percorsi stupendi.
HUTR sono proprio una bella banda e la maglia che mi hanno dato la porterò in giro per i mie trail con grande orgoglio.
Questa è la traccia del giro
http://connect.garmin.com/activity/92062326









http://connect.garmin.com/activity/92062326

giovedì 9 giugno 2011

Fare la borsa

Che bello è fare la borsa con la roba per andare in bici?
Poi dopo una settimana di pioggia, non ha prezzo!
tanto che l' ho fatta un giorno prima.
Domenica Barella Invitational...
"Solo" 22 km di salita...

martedì 7 giugno 2011

THAT'S MOUNTAINBIKING-VACANZE TOSCANE

Sono tornato da 10 giorni di mare, famiglia e ottima mountainbike.
Oggi piove, la voglia delle 3 cose continua, ho voglia di sole,di stare con Anna e il piccolo Enrico e ovviamente di girare in bici.
Anche se in 10 giorni di vacanza ho fatto un sacco di km a pedali...
Ho fatto 4 giorni a Punta Ala per il Funky Day in compagnia di vecchi e nuovi amici, ho girato con Luca Masserini, Marco Contasti e tanti altri.
I singletrack della Maremma sono sempre stupendi, si passa dalla sabbia alle rocce, con tratti velocissimi o ultratecnici. Peccato che visto che ero li come Guida, ho fatto tutti i giorni lo stesso giro, cambiando per una volta i compagni invece dei percorsi
Credo che la zona abbia un potenziale esagerato perla Mountainbike e se i locals cominciano a dare un po' più di flow ai sentieri, diventerà una vera e propria mecca delle ruote grasse.
Poi, da lì, una volta caricati famiglia e bici sul furgone, ci siamo spostati un po' più a nord, solo dopo un paio di giorni di ozio ho cominciato a mandare sms a tutti gli amici della zona e così mi hanno organizzato un bel giro dalle parti di Massa Marittima.
Ritrovo con Nencio (Roberto Nencini), Thomas Daddi (il boss del campeggio di Punta Ala) in un'agriturismo
con piscina, ristorante e il più grosso pump track d'Europa...
Incredibile Giro in una miniera di ferro etrusca, avremo incontrato almeno 3 grupponi di mountainbiker stranieri che con le loro guide giravano per la miriade di sentieri.
Ueppa (Marco Tiberi) mi ha fatto fare il famoso Canyon... un single track incredibile dentro un canyon alto un paio di metri.
Finito il giro col sorriso, tempo di caricare la bici sul furgone e si è scatenato un mega acquazzone...
Intanto il lattaio (Simone Del Sarto) da Massa, stava organizzando un giretto da 1.200 metri di dislivello...
ritrovo un paio di giorni dopo a Marina di Massa, che è ha più di 100 km a nord di Massa Marittima...
Siamo Io, mio cognato Fede, assieme abbiamo cominciato a pedalare la nostra collina vent'anni fa, sul posto raggiungiamo il lattaio, Stefano che sono i locals e Meteora (Davide Bernacchi), storico riders della nostra New school mountain bikeng di inizio millennio...
Il giro è stato stupendo, la compagnia eccezzionale, ma devo per forza menzionare un sentiero del lattaio
LO CHATEL: Cito Federico che super entusiasta al fondo ha detto: "uno dei sentieri più belli che abbia mai fatto!"
Durante tutti questi splendidi giri un po'parlandone con gli altri, un po' pensandoci quando la salita mi toglieva il fiato per parlare sono giunto a questa conclusione.
Io e un sacco di amici non facciamo Enduro, Gravity, Dh, Xc, Backcountry o Free ride, facciamo mountainbike, così come lo facevamo vent'anni fa e così come,c redo lo facessero gli hippyes di Marin County (senza O, è giusto) ancora prima.
That's Mountain biking!

QUALITA' NON QUANTITA'

23 Maggio
Qualità non quantità

Di ritorno da Finale Ligure, con la mia seconda 24h da racer. Ottima squadra, gente mai vista ma talmente simpatica che dopo pochi minuti eravamo compagni di Bici da una vita.
Finale è la mecca della Mountain bike, girarci in bici, per gare o gite è sempre un piacere.
La 24h è l'evento Race meglio organizzato in Italia al quale abbia mai partecipato.
La festa della mountain bike, dai racers incalliti con telai in carbonio e reggisella integrati, ai solo col Single Speed ai week end warrior con tanto di bici da Fr e protezioni, tutti uguali a pedalare, sudare, prendere polvere e godere delle discese e dei panorami mozzafiato.
Ho girato forte, considerato che nelle gambe avevo 140 km da inizio anno.
Si ma che 140 km? fatti dietro casa, sui senteri di Superga e della Maddalena,
con salite dure e discese da urlo
Km di qualità appunto.

BACK IN THE SADDLE

24 aprile
back in the saddle

Primo giro in bici dell'anno, lo so sono scandaloso, è tardi e dovrei aver cominciato prima, ma così è la vita
Beria Grande e 600 un classico, 16 km... La salita mi stava per uccidere, tutti gli anni alla prima salita penso
a mia moglie che viene in bici poco ma che in salita senza allenamento non molla mai.
mentre pensavo a lei, ho visto 2 cani giocare affettuosamente con un gatto in mezzo al sentiero. Ho pensato ALLUCINAZIONI
poi i proprietari mi hanno rassicurato, portano sempre cani e gatto a spasso nei boschi...
sta sera ho malissimo al sedere, le gioe della bici.