giovedì 16 febbraio 2012

JURASSICO BLUES

Negli ultimi 3-4 mesi mi è capitato sempre più spesso di parlare del Jurassico.
Per chi non lo sapesse il Jurassico è stato uno dei primi campetti per saltare con le biciclette in Italia, che assieme ad alcuni amici ho creato e raidato dal 1999 al 2008. Campetto che è stato raso al suolo nel 2009.
Per me il Jurassico non è solo un posto fisico ma un periodo della vita al quale sono molto legato e del quale sono molto orgoglioso.
Molti dei ragazzi con cui ho passato quel periodo, condividendo sogni e delusioni, sangue e gloria, polvere e terra ma sopratutto risate e divertimento, sono ancora mie compagni di viaggio altri invece li ho persi di vista.
Questa è la cosa che più mi colpisce e se vogliamo mi rattrista.
Ma la vita, ho imparato, è anche questo. Il corso degli eventi e le scelte individuali ci portano per forza di cose a percorrere strade diverse.  Io ho una visione della vita ad autostrada...  Se la vita è un viaggio, me lo immagino come un'autostrada, ogni persona come una piccola automobile, ci sono tratti che ci accomunano e altri che ci separano, bivi e svincoli, incidenti ed ingorghi che ci possono forzare a stare fermi o a cambiare strada. Resta il fatto che penso che il 90% delle volte siamo noi stessi e decidere il percorso e la meta o quantomeno a gestire la situazione in cui ci troviamo.
Per cui so che se ho perso contatto con molti dei miei amici che in quegli anni consideravo fratelli, è anche colpa mia.
Passare in bici nel bosco che ancora oggi viene chiamato Jurassico, mi mette sempre un po' di tristezza, ma la cosa non è dovuta solo al fatto che le ruspe in un pomeriggio abbiano spianato anni di fatica, ma anche perchè non sento da tanto le voci di quei fratelli che oggi percorrono strade diverse dalla mia.
Sto cercando le foto dei primi anni, ma tra backup e cambi di computer la ricerca è lunga...
Però ho rispolverato il mio ultimo video profile

1 commento:

  1. Ambro lo sai che in questo periodo provo le stesse cose che hai descritto,e il rammarico più grande è che, in qualche caso, non c'è nemmeno più la possibilità di risentirle alcune voci...
    Però le risate, le cazzate a raffica, le facce da pirla,le sudate,gli impunti e gli schiaffi presi bhè quelli sono tra i ricordi più cari.

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